Cosa ci manca di più quando la nostra vita è improvvisamente ferma in casa a causa della pandemia? Il giro del mondo in una collezione di ritratti intimi che ci raccontano una temporanea normalità.
The Lockdown people è il titolo del nuovo progetto fotografico di Luisa Carcavale. I soggetti ripresi questa volta non sono “celebrities” ma persone comuni: architetti, musicisti, scrittori, artigiani, lavoratori della cultura e tanti altri che durante quest’emergenza, si sono ritrovati a vivere la condizione comune dell’isolamento forzato bloccati nelle proprie abitazioni sia in Italia che in giro per il mondo.
Sin da subito, l’ intenzione è stata quella di non limitare geograficamente la ricerca ma di esplorare l’urto emotivo dell’emergenza nei vari paesi che progressivamente ne venivano colpiti. Per poter scattare delle immagini che avessero un legame non solo concettuale ma anche estetico con il mio linguaggio fotografico, senza essere presente fisicamente, ho elaborato un nuovo metodo di lavoro confrontandosi con una pratica per me insolita. L’idea principale è stata quella di produrre un dittico in due immagini in formato verticale che fossero il ritratto della persona e uno spaccato della sua intimità. Per raggiungere questo ho chiesto via mail a ciascuno di fare un video della propria casa cosi che potessi scegliere il punto migliore dello scatto, successivamente li ho coinvolti fisicamente nel creare un vero e proprio set, guidandoli da remoto con una video call. Dalla Cina alla Turchia, dal Messico alla Norvegia e per l’Italia le città principali Milano, Roma, Napoli e Venezia , luoghi privati e dettagli della propria anima: le foto in cornice dei loro affetti, gli strumenti del loro lavoro, le finestre aperte sui paesaggi del quartiere in cui vivono, sono questi i dettagli emotivi che emergono in questo progetto che ha prodotto sino ad ora più di cinquanta dittici e che continuerò sino a quando il lockdown globlale non sarà definitivamente terminato.
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aprile 01, 2018